domenica 3 novembre 2013

Cripta di San Giovanni in Conca, Milano





Milano, Cripta di San Giovanni in Conca, piazza Missori. In una delle più frequentate piazze milanesi si trovano quelle che possono apparire come niente più che delle anonime rovine riutilizzate come spartitraffico. I resti dell'abside della basilica di San Giovanni in Conca sono solo l'aspetto superficiale che introduce alla più interessante cripta sottostante. Le origini della struttura sono antichissime; la basilica paleocristiana di San Giovanni in Conca venne costruita nel IV secolo, sopra i resti di un tempio mitraico, il culto di Mitra veniva spesso praticato nelle grotte, scavando cripte di questo genere. Con la caduta dell'impero romano, sia il culto che l'edificio vennero assorbiti dalla nuova cultura cristiana, edificando una basilica. Federico Barbarossa nel 1162 distrusse la basilica, alla cui ricostruzione seguente si deve lo stile romanico ancora visibile. Dal Trecento l'edificio divenne cappella e mausoleo dei Visconti, le cui tracce si trovano ancora sugli antichi capitelli su cui appare il drago Tarantasio (sconfitto, secondo la leggenda, dal capostipite dei Visconti, da qui il celebre drago-biscione milanese, nonché poi ispiratore del cane a sei zampe dell'Eni). I Carmelitani nel XVI secolo fecero decorare la facciata con stile barocco. L'ingloriosa fine iniziò con gli Austriaci, che nel XVIII secolo sconsacrarono la chiesa, mentre i Francesi poi ne fecero un magazzino. I Valdesi acquistarono l'edificio e vi edificarono la propria chiesa a fine Ottocento, ma i successivi cambiamenti cittadini portarono all'abbattimento, seppur la facciata si sia salvata, portata via e riutilizzata come facciata della nuova chiesa valdese (in via Francesco Sforza). Un esempio più unico che raro grazie alla sua capacità di conciliare elementi di molteplici culture e fasi storiche; al suo interno un occhio attento può individuare anche i resti di affreschi che ritraggono mitra e alcune decorazioni che richiamano la simbologia templare.

1 commento:

  1. Conosco i ruderi di questa chiesa da molti anni, non ho mai pensato che al di sotto del piano stradale potesse esistere una cripta di tale bellezza.
    Puertroppo non faccio parte di quelle persone che vanno alla ricerca dei siti da scoprire e visitare, però come in questo caso, quando ne vengo a conoscenza, mi attivo per farlo.
    Il mio commento ( scurrile ) per questo ed altri siti rovinati o abbandonati è: come si fà ad essere così cog...ni per non pensare a salvare certi tesori.
    un cordiale saluto, giulio

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