lunedì 18 novembre 2013
Sant'Antonio Abate, Milano
Chiesa di Sant'Antonio Abate, via Sant'Antonio, Milano. Assolutamente in centro, a breve distanza dal Duomo e ad ancora meno dall'Università Statale, che si trova nella via parallela, a meno di un minuto a piedi, avendo persino una sede distaccata nell'edificio adiacente. Il complesso venne costruito nel XIII secolo ad opera dei frati Antoniani francesi di Vienne, che ivi provvedevano alla cura dell'ergotismo, coi metodi del periodo. I frati si dedicavano inoltre all'allevamento dei maiali, che pascolavano liberamente nei dintorni, tanto che i Visconti dovettero vietare esplicitamente l'uccisione di questi loro animali da parte della popolazione. L'attività degli Antoniani subì la prima restrizione con la creazione dell'Ospedale Maggiore Ca' Granda, che iniziò ad occuparsi di tutta l'attività medica cittadina, mentre le restanti attività cessarono nel 1577, quando il complesso di Sant'Antonio Abate venne affidato all'ordine dei Teatini. I Teatini vennero scelti da San Carlo Borromeo, poiché considerati più in linea con il suo intento riformatore. Nel 1582 iniziarono i lavori con cui cambiò quasi totalmente l'immagine del complesso, infatti venne realizzato un nuovo progetto, di Dionigi Campazzo, lasciando dell'antica chiesa i due chiostri (uno accessibile dall'entrata dell'università) e il campanile (quest'ultimo tra i migliori esempi di opera lombarda in terracotta del periodo). La facciata attuale è invece un'opera ancora più tarda, realizzata nel 1832, in stile neoclassico. L'interno della chiesa è molto ricco e affascinante, con una grande varietà di affreschi, dipinti, marmi e dorature. Tra i diversi autori troviamo Procaccini, Morazzone e Moncalvo. L'unica navata centrale ha ai suoi fianchi sei cappelle, tre per lato. Particolarmente impressionanti, appena si entra, sono i vivaci affreschi che abbelliscono il soffitto, rappresentazione della via crucis. Sulla parete da cui si entra, proprio sopra l'entrata, è posto l'organo a canne.
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